Fondo FIP
FIP non è un fondo pubblico in quanto la proprietà è da ricondurre a investitori privati istituzionali italiani ed esteri.
FIP è stato il primo fondo di investimento promosso dalla Repubblica italiana nell'ambito di un più ampio processo di valorizzazione promosso dal MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze) attraverso il trasferimento/apporto di beni immobili a fondi comuni d'investimento immobiliare.
Nell’ottobre del 2004, il Consiglio di Amministrazione di Investire Immobiliare (oggi InvestiRE), selezionata come gestore del Fondo a seguito di una sollecitazione di offerta promossa dai collocatori, ha approvato il Regolamento del Fondo, autorizzato poi dalla Banca d’Italia il 16 dicembre 2004.
Il 29 dicembre 2004 (“Data di Apporto/Trasferimento”), il FIP è diventato proprietario del Portafoglio, che comprendeva inizialmente 394 immobili ad uso "non residenziale" e generalmente sede di uffici locali di Ministeri, Agenzie Fiscali ed Enti Previdenziali. Gli immobili sono stati trasferiti/apportati tramite specifici decreti del MEF anche di concerto con altri Ministeri.
FIP e Agenzia del Demanio hanno stipulato in pari data un contratto di locazione (9+9 rinnovabile automaticamente) e l’Agenzia del Demanio ha a sua volta stipulato con le Pubbliche Amministrazioni Utilizzatrici dei "Disciplinari di Assegnazione" con i quali ha reso disponibile il compendio immobiliare alle singole pubbliche amministrazioni utilizzatrici.
Il fondo ha emesso due classi di quote: (i) Quote di Classe A, per un valore complessivo di €1,3 miliardi e un valore nominale di €100.000 per quota, riservate a investitori qualificati e interamente collocate, nel luglio 2005, presso investitori istituzionali; (ii) una quota di classe B, con valore nominale di € 1, assegnata al MEF e che potrà a sua volta essere assegnata da parte del MEF ad un ente no-profit scelto dai due presidenti del Parlamento italiano.